ANALISI TREND MERCATO PELLET
Negli ultimi mesi si è parlato molto della crescita esponenziale del prezzo del pellet e della mancanza di reperibilità che ha causato terrorismo psicologico, a mio parere infondato, sia all’operatore di settore che all’utente finale.
Facciamo quindi due semplici analisi riguardanti i due combustibili di maggior confronto messi in discussione ultimamente, cercando di capire dove andrà il loro prezzo nel futuro e su quale converrà investire.
ANALISI AUMENTO PELLET
Analizzando approfonditamente, sappiate che solo il 40% dell’aumento è stato causato dalla crescita dei vari costi per la produzione (aumento dei costi dell’energia, della materia prima legnosa, degli elementi meccanici della produzione, degli imballaggi e della logistica).
In realtà l’aumento esponenziale del prezzo del pellet è dovuto prevalentemente alla legge domanda/offerta. Ciò significa che alla crescente richiesta di combustibile fa fronte una ridotta disponibilità di materiale.
La soluzione potrebbe essere identificata nell’aumento della produzione.
Infatti, per far fronte a questa problematica e mantenere il prezzo costante senza futuri aumenti, con la possibilità di diminuzione del prezzo negli anni avvenire, nei propri comunicati, le associazioni europee esprimono la comune convinzione che il mercato europeo del pellet saprà reagire alle attuali sollecitazioni con un aumento dei livelli produttivi, anche se i processi di adeguamento dei livelli d’offerta avranno bisogno del giusto tempo per essere realizzati compiutamente. Ad esempio, è previsto che nel 2023 verranno inaugurati 11 nuovi impianti produttivi in Austria e in Francia la capacità produttiva nazionale potrebbe addirittura raddoppiare entro il 2028.
Anche in Italia si registra un nuovo e recente interesse per l’insediamento di nuovi impianti locali di produzione di pellet. L’avvio di politiche nazionali volte ad aumentare la produzione sarà quindi fondamentale per ridurre la dipendenza dalle importazioni estere.
ANALISI AUMENTO GAS
Fonti istituzionali segnalano che il rincaro maggiore, avverrà per la bolletta del gas che è arrivato a toccare ultimamente i 295 €/MWh, mentre nello stesso periodo del 2021 oscillava tra i 170 e i 200 €. Nei prossimi mesi, poi, gli aumenti potrebbero proseguire in concomitanza con la scarsità della materia prima a causa della possibile chiusura dei “rubinetti russi”.
A inizio agosto la media annuale del Prezzo Unico Nazionale (PUN) si aggirava intorno ai 303 euro/MWh (+7 volte la media del 2020 e circa +2,5 volte del 2021), con picchi recenti di 538 €/MWh (4 agosto).
In termini economici, ad oggi ogni famiglia italiana si ritrova a pagare 731 euro in più rispetto al 2020 (dati rilevati da Assoutenti).
Facendo un confronto sui tre anni, nel 2020 una famiglia media ha speso 785 euro di gas; nel 2021 la bolletta ha raggiunto i 1.162 euro mentre nel 2022, nonostante le misure adottate dal Governo, la spesa complessiva ammonta a 1.516 euro.
E le previsioni per il 2023 sono tutt’altro che ottimistiche. Considerando l’attuale andamento in forte rialzo dei prezzi del gas, il conto per la fornitura energetica potrebbe raggiungere i 3.052 euro a famiglia.
CONFRONTO GAS – PELLET
A supporto delle suddette informazioni riguardanti i mercati del pellet e del gas, di seguito sono riportati i grafici (Fonte Aiel mese di Aprile ‘22) che rappresentano alcune tipologie di combustibile a confronto.
Facendo un’analisi semplicemente ad occhio, è ancora evidente che la fonte di riscaldamento ad oggi più conveniente per le tasche degli italiani è rappresentata dai combustibili a biomassa.